Wednesday, March 26, 2008

Abiti sociali


“Sono una donna e vivo in Iran. Sono una fotografa e questa è l’unica cosa che so fare. Ho cominciato il lavoro subito dopo aver finito i miei studi. Per puro caso i soggetti delle mie prime due serie sono “donne”. Comunque sia, ogni volta che inizio una nuova serie, questa si ricollega in qualche modo alle donne.

Per me non fa alcuna differenza quale posto la donna iraniana abbia nel mondo, poiché sono piuttosto sicura che nessuno sappia granché a riguardo.

Forse la sola visione possibile per qualcuno di estraneo alla condizione della donna iraniana è un chador nero, io comunque cerco di rappresentare tutti gli aspetti della questione.
E questo dipende dalla mia situazione personale”.

Diamo dunque uno sguardo alla visione dall’interno di uno di quei soggetti che sembra inevitabilmente essere sempre rappresentato dall’esterno: le donne di Shadi Gadirian.

“I am a woman and I live in Iran. I am a photographer and this is the only thing I know how to do. I began work after completing my studies. Quite by accident, the subjects of my first two series were "women". However, since then, every time I think about a new series, in a way it is related to women.

It does not make a difference to me what place the Iranian woman has in the world because I am sure no one knows much about it.

Perhaps the only mentality of an outsider about the Iranian woman is a black chador, however I try to portray all the aspects of the Iranian woman. And this completely depends on my own situation”.

Let’s take a look from the 'inside' of one of those subjects that almost inevitably we experience as represented from the 'outside': the women of Shadi Gadirian.

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