Saturday, May 17, 2008

Piccole storie

© David Levinthal

David Levinthal è un fotografo americano che lavora con modellini e miniature, fotografandole con uno splendido apparecchio Polaroid 20x24 pollici. Statuine di campioni del baseball, pin up provocanti, parodie afroamericane alla Al Jolson, icone religiose: l’elenco prosegue, in un’esplorazione diffusa delle icone della cultura popolare americana che prende la forma di una grande illusione agrodolce.
Si tratta di un approccio differente, ad esempio, dalle immagini di Paolo Ventura (su cui torniamo ancora per amore verso il suo lavoro): Levinthal lavora sul carico iconico delle figure, isolandole o suggerendo in maniera minima lo spazio intorno, mentre Ventura crea degli ambienti che sono importanti al pari dei personaggi che li popolano, dove si ha l’impressione di sentire gli odori e i suoni che popolano i luoghi.
Diverso è il discorso per il primo lavoro di Levinthal, l’immaginaria campagna di guerra Hitler moves East, che realizzò con Mr Doonesbury, Garry Trudeau, nel 1975: lì le immagini sono perse in un bianco e nero logoro che le carica di un atmosfera di straniante verosimiglianza, quasi raccontassero la reale storia di un mondo parallelo al nostro.

Infine, per completare il quadro segnaliamo un altro lavoro di micro staged photography: Minimiam, le avventure gastronomiche realizzate da Akiko Ida e Pierre Javelle.

© Paolo Ventura

David Levinthal
photographs miniature characters with a wonderful Polaroid 20x24 camera: baseball champions, gorgeous pin-ups, Al Jolson-style afroamerican parodies, religious icons, etc. His work deals with the key elements of American popular culture, represented like a great bittersweet illusion.
His approach is different from, for example, that of Paolo Ventura (we go back to him once more, due to our love for his work): Levinthal works with the iconic overload of his characters, isolating them or scarcely suggesting the space around them, while Ventura gives equal importance to the space and to the figures inhabiting it, creating images where you can almost feel the sounds and the smell in the air.
Levinthal’s work
Hitler moves East (made in 1975 with Mr Doonesbury Garry Trudeau) is somehow different from the others: the images are lost inside a worn-out black and white, with a feeling of estranging verisimilitude, as if they would tell the true story of a parallel world.

Finally, another example of micro staged photography:
Minimiam, the gastronomic adventures by Akiko Ida and Pierre Javelle.

© Akiko Ida and Pierre Javelle

1 comment:

fabusdr said...

molto belli questi lavori in miniatura, che mi ricrdano un poco quelli fatti con i lego di cui avete parlato tempo addietro.
Di Levinthal avevo già visto qualcosa, ma la serie Hitler moves east non la conoscevo e la trovo veramente fantastica. La realizzazione è impeccabile, lo stile ricorda le foto antiche e di reportage di guerra, le scenette sono grottesce, tristi, divertenti, ironiche ed intelligenti insieme.
Per quanto mi riguarda pollice su su tutti i fronti!
ciao ciao
f