Monday, September 2, 2013

SI Fest #22 - Joachim Schmid

Archiv#001
"Photography itself is most frequently nothing but the reproduction of the image that a group produces of its own integration." (Pierre Bourdieu, Photography: A Middle-Brow Art, 1965)

"What I would suggest to a lot of young people who want to become photographers in a post-modern world is that they can become photographers of images. They are the ones who frame what is important on Flickr. They can say that these 50 images need to be looked at today so that we are not swamped by thousands or millions of images to look at. That is a new kind of job definition: a picture editor or curator in a Web 2.0 world who would filter the imagery as a service to the public. [...] Photography has been considered not to be an intellectual field by many people. The writers are supposed to be more intelligent, which I think is a mistake. They both have to be intelligent." (Fred Ritchin, 2008)

Archiv#73
What Joachim Schmid has been doing with photographs for the last 25 years or so could be easily described as something in between the above quotes: the endless creation and recreation of a universal archive of found photography, some sort of atlas of how we make images for our own private pleasure, duties, accidents.


Archiv#122
SI Fest this year will show two different bodies of work by Schmid: Archiv (1986-1999) and Bilder von der Straße (1982–2012). The first one is long sequence of panels on which Schmid has collected different images gathered on the basis of analogies of subjects, composition and technique, what he defined as an “ironic taxonomy of popular photography”. The second one, which means "Pictures from the Street, is the fruit of Schmid's 20-year-long collection of photos found on the street around the world. As he found his 1000th, the work was finally complete. Archiv will be shown with a wide selection out of the 726 panels composing the work, and Bilder von der Straße will be presented as a video installation.

"La fotografia stessa, sovente, non è altro che la riproduzione dell'immagine che il gruppo offre della sua integrazione." (Pierre Bourdieu, La fotografia. Usi e funzioni sociali di un'arte media, 1965)

"Quello che suggerirei a molti giovani che vogliono diventare fotografi nel mondo postmoderno è che potrebbero diventare dei fotografi di immagini. In fondo sono loro a decidere quello merita attenzione su Flickr, potrebbereo essere quindi loro a dirci 'queste sono le 50 immagini da vedere oggi', così non verremmo indondati da migliaia o milioni di immagini. Avremmo un nuovo tipo di figura professionale: un photoeditor o un curatore per il mondo del web 2.0 che filtri e selezioni le immagini come un servizio per il pubblico. [...] Da molti la fotografia non viene considerata una pratica intellettuale, solo di chi scrive si pensa che debba essere intelligente, ed è un errore". (Fred Ritchin, 2008)

No.629, Berlin, November 1999
Negli ultimi 25 anni Joachim Schmid ha portato avanti una ricerca sulla fotografia vernacolare che si situa a metà strada tra le riflessioni citate qui sopra: l'infinita costruzione di un archivio universale di istantanee trovate, come un atlante dei tanti modi in cui privatamente facciamo fotografie per il nostro piacere, necessità, dovere, oppure casualità.

No.1000, Gallipoli, March 2012
Il SI Fest quest'anno presenterà due diversi progetti di Schmid: Archiv (1986-1999) e Bilder von der Straße (1982–2012). Il primo è una lunga sequenza di pannelli in cui Schmid ha raccolto fotografie affini per soggetti, composizione e tecnica, generando quella che lui ha definito "una tassonomia ironica della fotografia popolare". Il secondo, il cui titolo significa "Fotografie dalla strada", è il frutto di vent'anni di fotografie raccolte per strada da Schmid on giro per il mondo, e concludendo il lavoro alla millesima foto trovata. Di Archiv sarà esposta una selezione delle 726 tavole che compongono il lavoro, mentre Bilder von der Straße verrà presentato come una video installazione.

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