© Gianluca Perrone
Gianluca Perrone usa il foro stenopeico come se fosse un obbiettivo, e a volte anche le lenti fotografiche come se fossero i minuscoli fori delle camerae obscurae. Infiniti dettagli si perdono in un bianco e nero pieno di colori, che mostra e nasconde al tempo stesso: ampie vedute ci si presentano come se, piuttosto che la descrizione di luoghi, tentassero di rappresentare il ricordo dell'aver visto qualcosa con i nostri stessi occhi, quella traccia fatta di luce, suoni, odori che ogni volta sembra fissarsi in noi, chiara come una fotografia ma in fondo in continuo cambiamento.
© Gianluca Perrone
Gianluca Perrone uses the pinhole camera as if it had a lens, and sometimes lens cameras as if they were camerea obscurae. Countless details bathe in a black and white full of colours, concelaed and exposed at the same time: wide views that, rather than aiming at depicting places, seem to represent some kind of memory of the act of seeing with our own eyes, that trace made of light, sounds and scents that stays inside ourselves, clear as a photograph and yet changing all the time.
© Gianluca Perrone
Monday, November 2, 2009
Visioni stenopeiche
Labels:
Antique,
Paesaggi/Landscapes
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment