Friday, June 14, 2013

The shape of things

Stefano Graziani, Senza titolo (cristallo), 2012, Courtesy Galleria Mazzoli Modena
The captions present us with a sequence of "Untitled", each followed by a noun in direct reference with what the images show. So Untitled (mask) is the image of an unspecified tribal mask, Untitled (sea) consists of a close-up view of a small portion of agitated sea, or Untitled (spark) is a dark surface striped by the scintillating lines of what looks like a firework.

Looking at Stefano Graziani's photographs is always an exercise in trying to look at something for the first time, trying to forget about our own memory of things, our symbols and ideas, to learn to reimagine the shapes and the surfaces his images show us, turning the obvious and the self-evident into something unkown.

Stefano Graziani, Senza titolo (scintilla), 2011, Courtesy Galleria Mazzoli Modena
Conversazioni notturne / Late night conversations is his latest exhibition, curated by Alessandro Dandini de Sylva, and it will be on show in Rome from June 19 to July 26, 2013.

From the press release: "We cannot explore his images as other than mirrors, unceasingly investigating them as difference. The title of the exhibition suggests a strong link to the unconscious: a time of doubt, of wonder, of phantasms, dreams and strange occurrences. Conversazioni notturne uncovers a different history of photography, here understood as self-analysis, as an instrument that allows us to view ourselves.

Stefano Graziani, Senza titolo (Egitto), 2012, Courtesy Galleria Mazzoli Modena
Le didascalie ci presentano una sequenza di "senza titolo" seguiti da una parola tra parentesi, sempre in riferimento diretto a ciò che vediamo. Senza titolo (maschera) ad esempio è l'immagine di quella che sembra essere appunto una maschera tribale, Senza titolo (mare) è la veduta ravvicinata di una piccola porzione di mare agitato, Senza titolo (scintilla) è una superficie nera striata da lunghi segni luminosi che ricordano un fuoco d'artificio.

Guardare le fotografie di Stefano Graziani è sempre un esercizio nel provare a osservare qualcosa come fosse la prima volta, provando a dimenticare la nostra memoria delle cose, i nostri simboli e idee, per provare e reimmaginare le forme e le superfici che le immagini ci mostrano, trasformando l'ovvio e l'evidente in qualcosa di sconosciuto.

Stefano Graziani, Senza titolo (maschera), 2011, Courtesy Galleria Mazzoli Modena
Conversazioni notturne / Late night conversations presenta opere recenti di Graziani in una mostra a cura di Alessandro Dandini de Sylva, alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma dal 19 giugno al 26 luglio 2013.

Dal comunicato stampa: "Non possiamo esplorare ogni sua immagine se non in quanto specchio, e indagarla incessantemente come differenza. Il titolo del lavoro suggerisce questo forte legame con il subconscio; un momento di dubbio, di meraviglia, di fantasmi, sogni e strani accadimenti. Conversazioni notturne / Late night conversations scopre una diversa storia della fotografia come autoanalisi, come strumento per poterci guardare".

Stefano Graziani, Senza titolo (mare), 2012, Courtesy Galleria Mazzoli Modena
Stefano Graziani, Conversazioni notturne / Late night conversations 
Curated by Alessandro Dandini de Sylva 
June 19 - July 26, 2013 
Fondazione Pastificio Cerere, Via degli Ausoni 7, Rome

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Wednesday, June 12, 2013

The river flows

Muge, Going Home
My issue as a special guest of Landscape Stories 'Wealth' made space a few days ago to the brand new selection made by the always excellent team running the magazine: River is the title of issue 12, and it features the work of 34 artists from all over the world who chose to look at that streaming water, the life growing around it, the hidden beauty, the paradise lost, the isolation and everything else caught in its flow.

Camillo Echavarrìa, Paisajes Illustrados
Of all the remarkable work presented, three artists stand out among the many more I never heard of and some usual suspects whose photographs is always a pleasure to look at:

- Muge (China) made probably the most romantic trip along the Yangtze river I have ever seen.

- Lucas Foglia's (USA) A Natural Order about self-sufficient communities across the United States is an amazing example of participant observation applied to photography

- Camillo Echavarrìa's (Colombia) majestic Paisajes Illustrados are like a thesis made of images about the conflict involving nature, representation and history in how we look at the world around us.

But there's also much more to look at, so just give yourself some time and enjoy all the projects included in this issue.

Lucas Foglia, A Natural Order


Il mio numero di Landscape Stories sul tema della ricchezza (Wealth - #11) ha lasciato il posto qualche giorno fa alla nuova selezione curata dall'eccellente team editoriale della rivista: River è il titolo del numero 12, un percorso attraverso 34 diversi fotografi da tutto il mondo lungo l'acqua che scorre, la vita che vi cresce attorno, la bellezza nascosta, il paradiso perduto, l'isolamento e tutto quanto finisce dentro lo scorrere del fiume.

Lucas Foglia, A Natural Order


Dei tanti lavori presentati, tre mi hanno colpito in modo particolare, tra molte altre belle scoperte e qualche vecchia conoscenza di cui fa sempre vedere qualche immagine:

- Muge (Cina) ha realizzato forse il viaggio più romantico mai visto lungo il fiume Yangtze.

- A Natural Order di Lucas Foglia (USA) raccoglie momenti della vita di diverse comunità autosufficienti negli Stati Uniti, un esempio davvero notevole di osservazione partecipata attrerso l'immagine fotografica.

Camillo Echavarrìa, Paisajes Illustrados


- Le vedute maestose di Paisajes Illustrados di Camillo Echavarrìa (Colombia) sono come un trattato per immagini sul conflitto tra natura, rappresentazione e storia nel modo in cui guardiamo il mondo attorno a noi.

C'è anche molto altro da guardare, prendetevi un po' di tempo per apprezzare tutti i progetti inclusi in questo numero.

Muge, Going Home

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