Tuesday, November 11, 2008

Dark Japanese

© Nobuhiro Fukui

Un altro bell'esempio di fotografia notturna giapponese, il lavoro di Nobuhiro Fukui. Mi chiedo se non sia possibile parlare di qualcosa del genere, visto che il suo stile richiama immagini di altri autori giapponesi: prendete ad esempio il già citato Tomoyuki Sakaguchi o le scene notturne contenute nel bombardamento visivo di Son of a Bit di Uchihara Yasuhiko. Qual'è il legame tra tutte queste immagini? La massa di diversi strati che compone la densità del paesaggio urbano? L'HDR? Effettivamente hanno in comune una particolare sensazione del buio e dell'oscurità, dove è sempre possibile scorgere qualcosa, una sorta di visione più clinica e chiara di quella dell'occhio umano.
Oppure è lo schermo del computer?
A volte mi sembra di non essere in grado di distinguere se un'immagine è fatta con una digitale a buon mercato o con un 20x25... Di nuovo, penso di aver bisogno di guardare più fotografia reale, sulla buona vecchia carta...


© Nobuhiro Fukui

Ho scoperto il lavoro di Fukui attraverso un bel progetto fotografico collettivo che sarà presentato tra poco più di una settimana, quindi non vi rovinerò la sorpresa (ma se sapete dove cercare potete già trovare qualcosa). Anche Hippolyte Bayard sarà coinvolto nel progetto, assieme a stelle ben più brillanti del panorama fotografico, quindi restate in attesa di aggiornamenti!

© Tomoyuki Sakaguchi

Another great example of Japanese night photography by Nobuhiro Fukui. I wonder if there's actually something we can call like that, since his style resonates with other Japanese works I saw: see for example the already mentioned Tomoyuki Sakaguchi or the night shots from the visual bombing of Son of a Bit by Uchihara Yasuhiko. What's the link between these images? The mass of layers creating the density of the different urban landscapes? The HDR? Matter of fact, they share a peculiar quality of darkness, where you can always see inside it, some kind of brighter-than-life vision. Or is it the LCD screen?
Sometimes I feel like I can't tell anymore if an image is cheap digital or 8x10... Again, need to look at more real photography, on good old paper...


© Uchihara Yasuhiko

I found out about Fukui's work thanks to a nice collective photographic project that will be unveiled in something more than a week, so I won't spoil the surprise (but if you know where to look, you'll already find something about it). The project also involves the full original Hippolyte Bayard team, next to much brighter stars of the photographic world, so stay tuned for updates!

© Nobuhiro Fukui

2 comments:

Anonymous said...

Sono estasiato. Quella dei fotografi Giapponesi, lo confesso, e' una area di difficile entrata per ragioni sopratutto linguistiche.

Mauro

Anonymous said...

sono d'accordo sulla difficoltà di discernere ormai a video i risultati della fotografia digitale e quelli della foto tradizionale senza tenere in mano una stampa...
però, e lo dico pur avendo fatto ritorno a casa (da mamma pellicola, dopo un paio d'anni d'amore perso per il digitale), è senz'altro il linguaggio e l'intento che contano più della tecnica in se, che è e resta uno strumento.
poi potremmo discutere per una vita su quanto la scelta dello strumento tecnico sia una causa efficiente o una conseguenza del linguaggio fotografico con cui ognuno di loro (o di noi) si esprime, ma questa... questa è un'altra storia, e la racconteremo un'altra volta.
:)