Friday, October 3, 2008

Il sublime

Kalle Kataila, Contemplation, Somerset, 2004.

Piccole figure umane in contemplazione di paesaggi sconfinati, di fronte a un bello così sovrastante che a tratti quasi spaventa, chiuso in un silenzio sovrano: Landscapes and Contemplations di Kalle Kataila, che ricordano un lavoro già ospitato sulle nostre colonne, il viandante del paesaggio alpino delle vedute di Marcello Mariana.

© Marcello Mariana

Ho scoperto Kalle Kataila sul sito di una galleria di Helsinki che si presenta come "la galleria finlandese più 'antica' tra quelle in attività", fondata nel 1978 e che menziono per due ragioni: la prima è il grande numero di autori presentati, la seconda è il suo nome, complice una punta di sentimentalismo visto l'approssimarsi del primo compleanno di questo blog, poiché si chiama Photographic Gallery Hippolyte...

Vien da chiedersi se l'intera Finlandia non sia popolata che da fotografi, visto il numero impressionante di autori che presenta (sarà forse un fenomeno da studiare? È stato già fatto?).
Date un'occhiata anche alla Helsinki School, per farvi un'idea (e così ho bruciato in una sola volta autori che avrei potuto segnalare pian piano per settimane).

Kalle Kataila, Contemplation #11, 2008.

Tiny human figures standing in front of endless landscapes, facing something so beautiful and overwhelming it can be frightening, wrapped in a supreme silence: Landscapes and Contemplations by Kalle Kataila, which somehow remind the already mentioned work of Marcello Mariana, the wayfarer of the alpine landscape.

I discovered Kalle Kataile on the website of a photographic gallery from Helsinki founded in 1978, "the oldest operating photographic gallery in Finland". I am happy to point out this gallery for two reasons, the first being the large number of authors showcased, and the second reason, probably due to a sentimental mood as the first birthday of this blog is approaching, is the gallery's name: Hippolyte...

I'm beginning to wonder if the whole Finnish population is made of photographers, considering the impressive number of authors produced by this country (is this something worth of some kind of study? Has it already been done?).
Check out the Helsinki School too, to have an idea of it (and by doing this I wasted all at once entire weeks of authors worth to be posted).


Kalle Kataila, Contemplation, June 2008.

4 comments:

Anonymous said...

Ritornano assai spesso "piccole figure umane in contemplazione di paesaggi sconfinati", eppure ogni volta è come se fosse sempre la prima volta. Proprio per quello che veramente "ricordano", parrebbe impossibile rimuovere la memoria di tanti numerosissimi, illustri e addirittura banali precedenti, per cui di conseguenza eventualmente discutere senso e valore di fotografia come questa, eppure invece ogni volta è come se fosse sempre la prima volta. E non è la prima volta.

Anonymous said...

Non direi sia il caso di farne chissà quale poesia.
Si tratta solo di fotografi che "si vede che hanno studiato".
Il male della fotografia contemporanea sono le nuove scuole, accademie, facoltà che sfornano centinaia di eruditi e nemmeno un vero autore in più del passato.

Fabio Severo said...

C'è qualcosa di vero in entrambi i commenti 'anonimi' che mi precedono, ed è in questo la ragione per cui un lavoro simile mi colpisce e lo voglio segnalare ma al tempo stesso mi fa riflettere sul linguaggio visivo e sui suoi usi.
Si tratta di qualcosa che ha a che fare con una sorta di archetipo visivo, una suggestione che va anche al di là di come poi l'immagine viene effettivamente realizzata, ed è in questa dimensione che penso che si trovi il nocciolo della questione toccata.

Anonymous said...

"Check out the Helsinki School too, to have an idea of it (and by doing this I wasted all at once entire weeks of authors worth to be posted)."

There's another way of looking at it: you can now take of as many days as there were authors you would have posted about. Allow yourself some vacation!